L’India confina a Nord ovest col Pakistan, a Nord est con Cina, Nepal e Bhutan, a Est con Myanmar e Bangladesh.
Durante il XVI, il XVII e il XVIII secolo furono prodotti molti tappeti pregiati, con motivi persiani e utilizzando la lana di pecora e la seta più preziose. Purtroppo la qualità scese drasticamente nel XIX secolo e fino al 1940, ad eccezione di una piccola produzione nelle città di Srinagar, Amritsar e Agra.
Dopo l’ottenimento dell’indipendenza dell’India nel 1947, la produzione commerciale di tappeti tornò all’apice.
Questi tappeti sono una linea di tappeti moderni annodati a mano di varie qualità che hanno in comune la linea e materiali di morbido impatto. Questi tappeti, con pochi colori e disegni aperti, danno un tocco moderno alla decorazione dell’ambiente
Oggi il Paese è un grande esportatore di tappeti economici annodati a mano di varia qualità, che riproducono di solito classici motivi persiani e cinesi.
Per stabilire l’origine di un tappeto indiano si usa spesso anteporre il nome, come ad esempio Mir Indiano, Bochara del Pakistan e Gabbeh indiano, che si differenzia molto dal Gabbeh persiano.
Altri tappeti indiani sono venduti con il nome di Amritsar, Bhadohi, Jaipur, Kashmir, Mirsapur e Srinagar.